La nuova scuola capitalista, 2. L’ideologia dell’ “orientamento”

Proponiamo la lettura di un altro brano significativo di questo libro, curato nell’edizione italiana da Davide Borrelli e Rossella Latempa (qui la loro introduzione: https://www.leparoleelecose.it/?p=51058 ); uno strumento indispensabile per comprendere ciò che sta accadendo alla scuola, in ambito europeo, negli ultimi decenni:

«La riorganizzazione della scuola attorno al tema dell’orientamento è strettamente legata all’introduzione dell’approccio basato sulle competenze. Strumento efficace della nuova normalizzazione educativa, lo “zoccolo comune delle competenze chiave” definito dall’Unione europea o dall’OCSE è strettamente connesso a tutti gli approcci per pensare e praticare l’orientamento […].

Non si tratta più per gli studenti di costruire un rapporto con il futuro aperto a ogni tipo di possibilità. Non si tratta nemmeno di metterli in condizione di costituirsi come inventori di sé stessi e del proprio rapporto con gli altri e con il mondo; si tratta di metterli in relazione attiva con la vendita di sé stessi sul mercato del lavoro. Avendo predefinito e circoscritto l’obiettivo da raggiungere – l’integrazione ottimale dell’individuo nell’economia competitiva e l’interiorizzazione dei suoi codici e delle sue regole – il nuovo orientamento si limita ad attuare le migliori strategie per raggiungerlo. Ciò determina una serie di cambiamenti sia per l’individuo in cerca di orientamento che per i professionisti dell’orientamento.

La nuova scuola incentrata sull’ “orientamento attivo” mira a realizzare una soggettivazione economicistica del sé, in altre parole, ad addestrare l’individuo ad autocomprendersi il prima possibile come una merce in cerca di acquirenti. Il coinvolgimento di organizzazioni esterne alla scuola e l’esternalizzazione dei servizi di orientamento scolastico non sono affatto casuali, né lo sono i prestiti dal vocabolario della “consulenza d’impresa” e l’importazione di modelli aziendali.

[…] Il passaggio al nuovo concetto di orientamento sembra quindi ineluttabile. Il nuovo orientamento scolastico non si basa più, fondamentalmente, sul diritto di proseguire gli studi scelti in base all’interesse del soggetto. Non è costruito sulle intenzioni, i desideri e le proiezioni di una personalità adolescente alla ricerca di sé stessa. Piuttosto obbliga l’individuo a determinarsi in funzione di parametri estranei al campo dell’istruzione e della conoscenza»
(Christian Laval, Francis Vergne, Pierre Clément, Guy Dreux, La nuova scuola capitalista, Napoli, Suor Orsola Benincasa Università Editrice, 2025, pp.241-242)

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