Dovuto a Don Milani

Leggendo l’approfonditissimo saggio di Giovanni Carosotti, in tre parti, sulle strumentalizzazioni del pensiero di Don Milani

(https://www.lidentitadiclio.com/tra-anacronismo-e-attualita-don-milani-e-la-scuola-italiana-parte-1/

https://www.lidentitadiclio.com/tra-anacronismo-e-attualita-don-milani-e-la-scuola-italiana-parte-2/

https://www.lidentitadiclio.com/tra-anacronismo-e-attualita-don-milani-e-la-scuola-italiana-parte-3/)

appare chiaro che ci sono due modi per realizzare una scuola che non lasci indietro nessuno.

Il primo modo è quello del recupero continuo delle carenze degli ultimi attraverso un impegno anche economico per una vera riduzione del numero di studenti per classe – che permetta un rapporto più diretto tra insegnanti e studenti -, per corsi di recupero delle conoscenze e delle abilità di base, per attività di sostegno allo studio e il tempo pieno, per corsi L2 e una seria mediazione culturale dedicati agli studenti non madrelingua, per sportelli d’ascolto psicologici presenti quotidianamente nelle scuole, che aiutino tra le altre cose a portare alla luce le cause profonde della demotivazione.

Questo consentirebbe di uscire in moltissimi casi dalla logica della bocciatura come soluzione e di dare sostanza al principio: se non sai qualcosa, faccio in modo di insegnartela.

Il secondo modo è quello che, con l’alibi del non lasciare indietro nessuno, prevede che nelle scuole (pubbliche, ovviamente) si smetta di insegnare qualunque cosa, e agli studenti non si chieda di imparare più niente: in questo modo, di certo, nessuno verrà “lasciato indietro”, perché non ci sarà più nessuna conoscenza strutturata e progressiva rispetto alla quale sarà possibile rimanere “indietro”; con quale vantaggio per chi si adopera da decenni per distruggere ogni dimensione pubblica in settori cruciali del nostro Paese, come la sanità e l’istruzione, in modo da sottometterli alla logica del profitto, è facile immaginarlo.

Ecco, il pensiero di Don Milani, orientato idealmente alla prima soluzione, quella dello sforzo democratico per dare alfabetizzazione, istruzione e cultura a tutti, è stato strumentalizzato e citato fuori contesto per giustificare la seconda, con mistificazioni recenti come quella delle “competenze non cognitive” e con tutta la retorica del passaggio dall’insegnamento all’ “apprendimento” autonomo, che significa lasciare i giovanissimi soli, esattamente lì dove sono (come ha messo bene in evidenza Gert Biesta in Riscoprire l’insegnamento, con la similitudine del robot aspirapolvere che si adatta “intelligentemente” all’ambiente senza avere mai un punto di vista esterno a sé che permetta di valutare criticamente la bontà di quell’ambiente: la logica delle “competenze”, appunto).

Chi ha compiuto e compie questa strumentalizzazione, per quanto insista a presentare se stesso come rappresentante del pensiero democratico e progressista, risulta del tutto funzionale allo smantellamento neoliberista della scuola pubblica, e non di rado è connivente con tale smantellamento. Non occorrono particolari capacità, infatti, per capire qual è la direzione del processo in corso: far tracollare la qualità dell’istruzione pubblica con “riforme” sempre più demenziali e una burocratizzazione soffocante, boicottare l’insegnamento e la relazione educativa, svuotare di sostanza e di contenuti culturali la scuola, abolire il valore legale del titolo di studio. A questo punto chi potrà manderà i figli a imparare davvero qualcosa nelle scuole private o all’estero; i figli degli altri, che non hanno alternative, verranno tenuti in classe a giocare col tablet e con lo smartphone, o davanti a computer e video nelle “classi aperte”, magari con tanto di belle programmazioni per “uda” trasversali e “certificazioni di competenze” ridotte sempre più a scatole vuote.

6 pensieri riguardo “Dovuto a Don Milani

  1. Professor Malgioglio, Ho costituito a Pistoia il Centro “don Lorenzo Milani” a Pistoia circa 15 anni fa a Vicofaro, una parrocchia della periferia di Pistoia, dove il parroco don Massimo Biancalani – piuttosto conosciuto perché oggetto di attacchi da parte dei razzisti, in primis Salvini – accoglie da otto anni circa 200 migranti africani. Qui insieme a un gruppo di insegnanti organizzo corsi di Italiano per i giovani migranti. Non ho mai scritto libri su don Milani, ma articoli e riflessioni alcune pubblicate su libri di altri e riviste sia cartacee che online, ma prediligo il lavoro concreto e silenzioso con gli ultimi di oggi, come insegnò il grande maestro di Barbiana. Se mi fornisce il suo indirizzo mail, non ho problemi a mandargliene qualcuna. Il mio è: mauromatt46@gmail.com

    Piace a 2 people

Lascia un commento