Da settembre a novembre. Appunti sparsi

Ci sono talmente tante cose di cui parlare con gli studenti, i primi giorni di scuola, che è difficile decidere da dove cominciare. Che tristezza vedere invece la tendenza a trasformare questo tempo prezioso – in cui tutto inizia – in uno spazio vuoto da riempire subito e integralmente con attività e contenuti standardizzati (dilaganoContinua a leggere “Da settembre a novembre. Appunti sparsi”

Quello che manca alla scuola

Nell’ambito di una critica alla pagina Il Gessetto (https://www.facebook.com/share/p/1ABgsqxCK4/), Christian Raimo fa un elenco piuttosto generico di quelle che a suo avviso sarebbero le cause del declino della scuola: “Mancanza di investimenti, mancanza di cultura pedagogica, mancanza di politiche progressiste, mancanza di aggiornamento didattico, mancanza di coscienza di classe dei docenti, mancanza di dibattito internazionale“.Continua a leggere “Quello che manca alla scuola”

Gli insegnanti, gli studenti, la conoscenza

I Qualche considerazione a margine del grido liberatorio di Valentina Petri, che rompe la crosta del conformismo e dell’istupidimento collettivo necessario alla commercializzazione di una “formazione” e di un’ “innovazione” fatte di ignoranza e di vuoto (cfr. https://nostrascuola.blog/2025/09/21/formazione-senza-cultura-una-riflessione-di-valentina-petri/ ). Le metodologie didattiche richiedono come premessa la padronanza e la conoscenza approfondita dei contenuti disciplinari; nonContinua a leggere “Gli insegnanti, gli studenti, la conoscenza”

La nuova scuola capitalista, 3. Travestimenti “progressisti”

Di C.Laval, F.Vergne, P.Clément, G.Dreux Riportiamo qui altri due brani tratti da uno straordinario classico della sociologia contemporanea, indispensabile per comprendere il contesto in cui si inseriscono le “riforme” della scuola. «Sarebbe falso dire che i governi sono diventati esecutori zelanti delle raccomandazioni delle organizzazioni internazionali senza avere alcuna voce in capitolo. L’innesto neoliberale delContinua a leggere “La nuova scuola capitalista, 3. Travestimenti “progressisti””

La fatica di scrivere. Sul dibattito riguardo all’educazione linguistica “democratica”.

di Giorgia Loi Un insegnante può pianificare fino ad un certo punto, poi deve arrendersi all’inesorabilità del presente in continuo, imprevedibile divenire e deve sviluppare costante capacità di adattamento: trarre il massimo da quello che ha, nella situazione in cui si trova, nel momento presente, come un demiurgo che lavora ad una materia preesistente. CiContinua a leggere “La fatica di scrivere. Sul dibattito riguardo all’educazione linguistica “democratica”.”

Classe e poesia

Seconda liceo scienze applicate. “Allora, domani cominciamo a leggere qualche poesia ma intanto diciamo due cose. Cos’è la poesia, secondo voi, cosa la distingue da altri tipi di testo?” “Le rime, prof?” “Cosa intendi per rima?” “Quando due parole sono uguali alla fine” “Ma alla fine da dove?” “Le ultime lettere” “Ma quante lettere? AdContinua a leggere “Classe e poesia”

L’insegnamento, i burocrati, il potere

Ci sono alcuni dirigenti scolastici in carriera che chiedono che gli insegnanti facciano un passo indietro, insegnino il meno possibile, si rendano sempre meno necessari per gli studenti (cosa che ha un senso, in sé, ma che richiede tutto il suo tempo), diventino dei “facilitatori”, lascino precocemente gli studenti agli “ambienti di apprendimento innovativi”. PoiContinua a leggere “L’insegnamento, i burocrati, il potere”

Lucio Russo, Segmenti e bastoncini. La “scuola per consumatori” e la pedemagogia

Già venticinque anni fa Lucio Russo, con Segmenti e Bastoncini (Milano, Feltrinelli, 2016 [1ª ed.1998, 2ª ed. 2000]), aveva denunciato la vera natura delle “riforme” della scuola e ne aveva previsti gli esiti. Riportiamo qui qualche passo del libro. «La grande maggioranza degli studenti della nuova scuola finirà semplicemente con l’assumere l’uno o l’altro degliContinua a leggere “Lucio Russo, Segmenti e bastoncini. La “scuola per consumatori” e la pedemagogia”

La scuola che c’è

La centralità del nullaA sentire parlare di “centralità dello studente” potevamo illuderci che ci si fosse finalmente decisi a ridurre il numero degli studenti per classe e che gli “esperti” che parlano di scuola senza farla si fossero trasformati tutti in psicoterapeuti, capaci di comprendere le dinamiche profonde delle persone in crescita, comprese quelle cheContinua a leggere “La scuola che c’è”